Nel corso della storia la meccanica ha aiutato l’uomo a fare meno fatica. Negli ultimi due secoli ha poi plasmato e dominato sia la nostra realtà materiale che il nostro immaginario. Ha costruito il nostro mondo e, con esso, i nostri simboli.

La sua forza e la sua importanza oggi rimangono immutate e resta fondamentale per l’economia italiana di cui rappresenta il 25% del PIL e quasi il 60% dell’export. Incide, inoltre, sull’organizzazione della nostra vita quotidiana ed è determinante nel formare il nostro habitat.

Tuttavia è cambiata, in forma decisiva, la sua immagine. Non è più sola al centro della scena, come lo è stata nell’800 e nel ‘900, ma la deve condividere con l’elettronica, con l’informatica, con l’automazione, con l’I.A. La meccanica è stata dotata di un “cervello”.

Tutto ciò cambia anche la sua mission. Nel dispiegare la sua potenza ha consumato “mondo” e ora, in un’alleanza con i nuovi attori, deve anche contribuire a prendersene cura. Migliorare la propria efficienza, immaginare, con l’antica arte di fare “marchingegni meravigliose”, soluzioni più intelligenti e sostenibili.

“Meccanica, il fascino della perfezione”, è una rappresentazione della sua centralità e della sua importanza per la nostra vita, attuale e futura, fatta attraverso chi fa meccanica, cioè le imprese, per far emergere una nuova immagine e ricollocarla, come co-protagonista, al centro della scena.