EDO. Cultura per vivere
Salone professionale di chi fa cultura
….aver cura che quel poco che resta di questa antica madre della gloria e della grandezza italiana, per testimonio del valore e della virtù di quegli animi divini, che pur talor con la loro memoria eccitano alla virtù gli spiriti che oggidì sono tra noi…
Raffaello Sanzio, Baldassarre Castiglione, Lettera a papa Leone X, (1519)
L’arredamento, i trasporti, il cibo, il vino, la ristorazione, il turismo, la moda, l’informatica, l’ambiente e potremmo continuare a lungo l’elenco, possiedono uno o più momenti di incontro fieristico, vale a dire di presentazione delle attività e delle novità e di confronto diretto in cui i produttori, in senso ampio, si confrontano tra di loro, riflettono sullo status del settore, approfondiscono alcune delle tematiche dell’attualità e le linee di prospettiva del breve e medio termine, incontrano il propri pubblici.
Ciò invece non vale per la cultura. 90 miliardi di fatturato, il 6% del PIL, 1.500.000 di occupati pari a circa il 6% dell’occupazione italiana, circa 2.500.000 luoghi interessati – “destinazioni” in termini turistici – NON hanno ANCORA un luogo di confronto diretto, un proprio Salone, una FIERA in cui riconoscersi in tutte le sue componenti e sfaccettature.
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